Padre Gian Vittorio Cappelletto S.J.
I PASSI DELLA PREGHIERA
Consigliamo vivamente la lettura di questo libro di Padre Gian Vittorio Cappelletto S.J., pubblicato nel 2020 dalle Edizioni Appunti di Viaggio, con il quale ha regalato uno scrigno di consigli preziosi per la vita interiore. Ecco come lo presenta p. Antonio Gentili, religioso barnabita che ha operato per anni come animatore della Casa di ritiri spirituali di Eupilio (CO) e successivamente nel Convento di Campello sul Clitunno (PG) nell’introduzione al libro:
“È un indubbio segno dei tempi la presenza di non pochi “maestri” che, in questi ultimi decenni, si sono industriati e si industriano a educare nell’arte della preghiera, soprattutto di una preghiera che punti sulla profondità e quindi sia impregnata di silenzio contemplativo e mistico, dove “mistico” indica l’unica modalità per percepire il “mistero”. Dire “profondità”, poi, significa ricentratura nel sacrario interiore: frequentazione e terapia dell’anima a un tempo; dire “contemplazione” conduce all’esperienza “mistica” del divino.
In riferimento a quest’insieme di aspetti, sempre tra i segni dei tempi, vanno registrati gli apporti delle grandi tradizioni meditative del vicino e lontano Oriente, tradizioni che, se non sono germinate in seno al cristianesimo, non mancano però di costituire un apporto di grande valore. Già il Vaticano II invitava la Chiesa, per l’appunto “cattolica”, a «scoprire con letizia e rispetto – laete et reverenter – i semi del Verbo che in [queste tradizioni] si nascondono» (Ad Gentes, 11/1112).
Si può dire l’indomani del Concilio Vaticano II (1962-1965), l’allora professor Joseph Ratzinger scriveva, in un’opera che ha conosciuto e conosce una straordinaria diffusione a partire dal 1968: «Una cosa ormai è chiara, la dimensione mistica del concetto di Dio, che dalle religioni dell’Asia perviene a noi come appello, deve contraddistinguere anche il nostro pensiero e la nostra fede» (Introduzione al cristianesimo, Queriniana, Brescia 2018, pp. 165-166). Un simile convincimento è stato ripreso anche di recente: «La religione cristiana si impoverisce drammaticamente quando perde lo sguardo mistico sulla vita. E l’Oriente può reinsegnare questo movimento e aiutare a recuperare questa sensibilità di cui l’Europa ha estremo bisogno» (C. Giaccardi-M. Magatti, La scommessa cattolica, Il Mulino, Bologna 2019, pp. 165-166).
Nell’ottica di una vera reciprocità, che scandisce ogni autentica esperienza umana, queste tradizioni provenienti da Paesi lontani, rilette, corrette e rivissute alla luce del Vangelo (cf Ad Gentes, 10/1109), acquistano un’ancor maggiore verità ed efficacia. Infatti non soltanto le creature, ma anche le culture raggiungono la loro verità quando sono irraggiate dal Logos divino, principio di vita e di salvezza.
Siamo così arrivati alla presente pubblicazione e al suo autore; anzi, e vedremo perché, possiamo dire ai suoi autori. Il primo testo è costituito da una serie di lezioni su Alcuni modi elementari e graduali della preghiera. Il testo è dovuto a uno dei contemporanei “maestri di preghiera”, che si rapporta con i messaggi dell’Oriente, attento a evitare il duplice scoglio del rifiuto o del plagio, il padre Gian Vittorio Cappelletto (1928-2009). Appartiene alla Compagnia di Gesù, a cui dobbiamo riconosce il genio dell’inculturazione che l’ha caratterizzata fin dai suoi primordi. Le suddette lezioni, ora offerte, dopo accurata e aggiornata revisione, a un più vasto pubblico, costituiscono il punto di riferimento di quei “Ricostruttori nella preghiera” (istituiti a partire dagli anni Ottanta), il cui intento consiste nel «farsi testimoni di una cristianità capace di venire incontro al bisogno di preghiera e ricerca interiore, spesso inconsapevole, dell’uomo contemporaneo. Attingendo alle risorse della tradizione cristiana, propongono un cammino di rientro in sé stessi, che consenta di raccogliere il proprio sguardo, disperso all’esterno e disorientato, e di introdurlo nel cuore: la meditazione profonda». «È un aspetto della mistica – sostiene padre Cappelletto –, cioè del misterioso modo di metterci in comunione col Tutto».
I lettori potranno quindi passare in rassegna le diverse modalità della preghiera, dalla vocale a quella mentale e a quella contemplativa, con un richiamo alla Lectio divina. Si familiarizzeranno con il linguaggio ignaziano relativo alle “tre potenze dell’anima” e all’“applicazione dei sensi” e approderanno a quella “contemplatio ad amorem” che costituisce il vertice dell’esercizio spirituale. Ampio spazio, infine, viene dato alla tradizione esicasta, ossia alla “preghiera del cuore” del cristianesimo greco-slavo. […]
Non resta che augurare a lettori e lettrici, più propriamente sinceri “praticanti”, che si avvalgano di queste pagine nell’intento di coltivare il «talento più prezioso», che è il nostro spirito (Antonio M. Zaccaria). E se l’approdo “mistico” sembrasse fuori della loro portata, non dimentichino quanto ormai è sulla bocca di tutti, che cioè “il cristiano del XXI secolo – è quello in cui
viviamo! – o sarà un mistico, cioè una persona che ha “sperimentato” qualcosa, o non sarà neppure cristiano” (Karl Rahner), cui fa eco Raimon Panikkar: “Solo il mistico sopravviverà”. “

AUTORE
Padre Gian Vittorio Cappelletto nasce a Treviso nel 1928. Nel 1944 entra a far parte della Compagnia di Gesù, dove viene ordinato sacerdote. Si occupa per alcuni anni della Galleria San Fedele di Milano, dove organizza mostre ed eventi di rilievo internazionale. Nel 1968 è destinato a Mestre dove incontra un monaco indiano che lo introduce alla pratica della meditazione profonda. A Roma conosce e frequenta anche Santa Teresa di Calcutta, e approfondisce la tradizione dell’esicasmo. Trasferito a Torino, attorno a Padre Cappelletto si forma un gruppo di persone che praticano la meditazione cristiana, e ben presto questo gruppo si espande anche in altre città del nord Italia, dove Padre Cappelletto diffonde la meditazione. Su questa pratica fonda poi l’Associazione pubblica di fedeli I Ricostruttori nella preghiera. Dai primi anni novanta in poi la sua opera si diffonde in tutta Italia. Muore a Torino nel gennaio del 2009.